sabato 10 novembre 2012

LE LACRIME DEI FORTI

 foto tratta da internet immagini                                                       
                                                      Abbiamo visto le lacrime di Obama e ci hanno commosso.
La destra machista americana, quella repubblicana che hai i suoi sponsor in attori come Clint Eastwood e Arnold Schwarzenegger, sicuramente avrà sorriso ritenendo femminea l'emotività del presidente.
Tuttavia l'incapacità di celare le proprie emozioni, di lasciarsi trasportare dall'emotività e suggestionare dagli eventi, è qualità umana apprezzabile che apartiene solitamente alle persone più sensebili agli aspetti etici dell'esistenza.
Fëdor Dostoevskij diffidava di chi non fosse capace di arrossire, e molto prima di lui il padre della poetica occidentale, Omero, ha cantato  per i secoli a venire le gesta di un eroe incline alla commozione ed al pianto.
Achille il più forte dei guerrieri dell'Iliade, il personaggio destinato a rapresentare la forza, la grandezza, il coraggio, piange. Lo farà tre volte: in solitudine davanti al negro mare, consolato dalla madre Teti per l'offesa ricevuta da Agamennone e per  aver  perso la sua Briseide; per la morte di Patroclo, inconsolabile nel suo dolore; nella propria tenda davanti a  Priamo che gli rammenta il vecchio padre Peleo ,che sa di no poter più incontrare nella vita terrena.
Ancora Shakespeare ci presenta Otello, invitto condottiero al servizio della Serenissima, in lacrime curvo sul corpo esanime di Desdemona: "Direte d' uno che  in amore non fu saggio, .......d'uno che non abituato a struggersi, con occhi soggiogati versa profusamente lacrime come le piante d'Arabia stillano resina"
Il pianto ha sicuramente un effetto simpatico (συμπάσχω, letteralmente patire insieme), difficele non condivire dolore o gioia con chi piange.  un verso di Garcia Lorca  definisce il pianto come un violino immenso,  le cui note passano anche attraverso i muri.
Ma le lacrime trattenute da Obama non sono di dolore come quelle di Lorca, sono di speranza, tuttavia l'effetto simpatico non è minore. La speranza e la fiducia nei giovani è proprio il tema del conciso discorso di ringraziamento rivolto dal presidente ai ragazzi del suo staff  : "Quando Bobby Kennedy parlava delle onde di speranza che si creano quando si getta un sasso nell'acqua, parlava di voi! "
La sua speranza in un mondo migliore è anche la nostra e la sua commozione ci commuove per affinità.
Buona fortuna Presidente.
 
Luigi Riccio
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento