domenica 12 agosto 2012

PUSSY RIOT : le colombe e i falchi

foto pubblicata su diverse testate di internet
Il 17  Agosto verrà pronunciata la sentenza del Tribunale di Mosca,  chiamato a decidere sulla colpevolezza delle tre concertiste punk; le tre ragazze, si badi bene,  hanno inscenato per quaranta secondi,  all'interno della cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca, un inno contro il governo che si conclude con la preghiera alla  Madonna di liberare il paese da Putin.
Le ragazze sono in carcere già da cinque mesi ed il Pubblco Ministero ha chiesto tre hanni di reclusione per il reato di "teppismo motivato da odio religioso".
Che si tratti di un processo politico, ovvero dell'ennesimo uso della forza, da parte del regime di Putin, per fare tacere il dissenso politico, è evidente a chiunque.
Purtroppo la  Russia è ancora infinitamente lontana dall'essere uno stato democratico e con tutta probabilità, ad eccezione forse dell'ultima generazione, i russi hanno persino difficoltà a comprendere il significato stesso della parola "democrazia". Secoli di zarismo e decenni di comunismo sono difficili da smaltire.
Le tre giovani, destinate a pagare un prezzo altissimo per la loro voglia di contestazione e di libertà, non devono solo vedersela con uno stato totalitario e con un PM  che dipende dall'esecutivo, ovvero dall'attuale Zar, hanno a che fare con la chiesa ortodossa che chiede le loro teste (il massimo della pena ed una punizione esemplare per aver compiuto atti irriverenti in chiesa). 
Nulla di nuovo; l'ottusità, il fanatismo, lo spregio degli stessi valori della religione di cui hanno la presunzione di essere interpreti,  costituiscono il comune denominatore di quasi tutte le CHIESE istituzionali, le quali esercitano una  maggiore incisività nella politica a seconda del momento storico.
Mi sento, in punto,  di richiamare un'affermazione di Oddifredi il quale ci mette in guardia dall'attuale accondiscendenza vagamente melliflua dell'odierna Chiesa  Cattolica, suggerendo di non abbassare le armi (quelle dell'intelletto).
In casi come quello attuale, quando sento preti misogeni inveire contro le donne dai loro pulpiti e minareti invocando  pene esemplari, penso sempre con piacere alle parole di Amleto in difesa di Ofelia "Prete, quando tu brucerai nelle fiamme dell'inferno Lei sarà un angelo del cielo!". 
Devo purtroppo osservare che questa vicenda di cronaca che personalmente trovo appassionante, perchè appassinanti sono i temi che la riguardano, non ha trovato il giusto richiamo sui giornali, né ha focalizzato l'attenzione dei nostri politici, che sono sempre pronti a pontificare sui valori della libertà di pensiero.
Certo la Russia è un nostro partner commerciale ed il nostro gas è russo.
Ma dove sono gli intellettiali?
Abbiamo sentito dell'intervento di Madonna, di Vasco Rossi, di alcuni attori americani; non ho sentito nulla di premi nobel, di scrittori,  di poeti.
Possibile che un qualche nostro intellettuale di peso non si senta di emulare un Hugo o uno Zolà ed intervenire con un proprio "Je accuse"?
Speriamo che le coscienze si smuovano almeno alla imevitabile sentenza di condanna.

Luigi Riccio 

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