sabato 28 settembre 2013

GLI STUDENTI E LA RIABILITAZIONE DI SACCO E VANZETTI

Non lo sapevo, e va saputo, che gli studenti di giurisprudenza di Boston diedero un contributo fondamentale per la riabilitazione di Sacco e Vanzetti .
Fu la proiezione nelle sale cinematografiche americane del magnifico film di Giuliano Montaldo "Sacco e Vanzetti" a stimolare nei futuri giuristi, prima la curiosità, poi l'assidua ricerca della verità.   I ragazzi, alternandosi e succedendosi per  sette anni nello studio delle carte processuali, furono in grado di presentare  al governatore del Massachussets la loro sentenza di assoluzione e ottenere, nel 1977, la riabilitazioni di Nicola e Bartolomeo .  
Dall'episodio si possono trarre due considerazioni.
La prima è che, al di là della retorica e delle frasi fatte, il progresso umano è da sempre nelle mani dei giovani, la seconda è che lo Stato, in osservanza del dettato costituzionale, ha il dovere di istruire e stimolare i giovani con tutti i mezzi (scuola e mass media), perché solo attraverso la conoscenza si forma la coscienza individuale e collettiva di una generazione.
Assistiamo invece a due fenomeni opposti.
Le istituzioni sono prevalentemente affollate da soggetti vicini all'età senile, e lo Stato poco si cura di migliorare il livello culturale dei giovani. Lo dimostrano le scarse risorse economiche destinate alla cultura, alla scuola ed alle  attività e iniziative artistiche.
 
Luigi Riccio
 
 
a proposito di giovani impegnati .......
 
Joan Baez
 
 
Come non commuoversi ascoltando e guardando  Joan Baez (icona dell'impegno sociale e artistico giovanile) cantare la ballata di Sacco e Vanzetti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La colonna sonora del film è composta da tre canzoni, le prime due (musica di Ennio Morricone e testo di Jaon Baez) cantata da Jaon Baez, , la terza musicata da Pete Seeger richiama il testo dell'ultima lettera scritta da  Nicola Sacco al figlio .

 
 
LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI (prima parte - testo di Joan Baez)

"Portatemi i vostri stanchi e i vostri poveri
le vostre masse riunite per respirare libere
i rifiuti scartati delle vostre rive affollate
mandateli, i senzacasa, quelli colpiti da tempesta, da me"

Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto

Il passo è difficile che strappa le radici
e dice addio ad amici e famiglia
i padri e le madri piangono
i bambini non possono capire
ma quando c'è una terra promessa
i coraggiosi andranno e gli altri seguiranno
la bellezza dello spirito umano
è la volontà di provare i nostri sogni
e così le masse si affollano attraverso l'oceano
in una terra di pace e speranza
ma nessuno udì una voce o vide una luce
e furono sbattuti contro la riva
e nessuno fu accolto dall'eco della frase
"alzo la mia lampada dietro la porta d'oro"

Benedetti siano i perseguitati
e benedetti siano i puri di cuore
benedetti siano i misericordiosi
e benedetti siano i portatori di lutto
 
LA BALLATA DI SACCO E VANZETTI, SECONDA PARTE

Sì Padre, son carcerato
Non aver paura di parlare del mio reato
Crimine di amare i dimenticati
Solo il silenzio è vergogna
.


Ed ora ti dirò cosa abbiamo contro di noi
Un'arte che è stata viva per secoli
Percorri gli anni e troverai
cosa ha imbrattato tutta la storia.

Contro di noi è la legge con la sua immensa forza e potere
Contro di noi è la legge!
La Polizia sa come fare di un uomo un colpevole od un innocente
Contro di noi è il potere della Polizia!
Le menzogne senza vergogna dette da alcuni uomini
saranno sempre ripagate in denari.
Contro di noi è il potere del denaro
Contro di noi è l'odio razziale ed il semplice fatto
Che siamo poveri.

Mio caro padre, son carcerato
Non vergognarti di divulgare il mio reato
Crimine d'amore e fratellanza
E solo il silenzio è vergogna.

Con me ho il mio amore, la mia innocenza, i lavoratori ed i poveri
Per tutto questo sono integro, forte e pieno di speranze.
Ribellione, rivoluzione non han bisogno di dollari,
Ma di immaginazione, sofferenza, luce ed amore e rispetto
Per ogni essere umano.
Non rubare mai, non uccidere mai, sei parte della forza e della vita
La Rivoluzione si tramanda da uomo ad uomo e da cuore a cuore
E percepisco quando guardo le stelle che siamo figli della vita
... La morte è poca cosa.
      
                                                                                   Joan Baez e Bob Dylan
 

 

 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
















LETTERA DI NICOLA SACCO A SUO FIGLIO  (Versione italiana di Riccardo Venturi)

Se niente accade, ci porteranno alla sedia elettrica poco dopo mezzanotte
e quindi sono qui, accanto a te, con amore e aprendo il mio cuore
come lo ero ieri.
Non piangere, Dante, perché tante, troppe lacrime sono andate sprecate,
perché le lacrime di tua madre sono già andate sprecate per sette anni,
e non hanno portato a nulla di buono.
E così, figlio mio, invece di piangere, sii forte e coraggioso
così da poter confortare tua madre.

E quando vorrai sollevarla dalla scoraggiante solitudine,
portala a fare una lunga passeggiata nella tranquilla campagna
raccogliendo fiori qua e là.
Riposatevi all’ombra degli alberi, in compagnia della musica delle acque
e della natura piena di pace; le piacerà molto,
così come certamente piacerà a te.
Ma, figlio mio, ricordati bene: non stancarti troppo,
ma mettiti sempre sotto, solo un passo, ad aiutare i deboli che ti stanno accanto.

I più deboli, che invocano aiuto, i perseguitati, la vittima.
Sono i tuoi amici, amici miei e tuoi, sono i compagni che lottano,
sì, e che, talvolta, cadono
proprio come tuo padre, tuo padre e Bartolo sono caduti.
Hanno lottato e ieri sono caduti, per conquistare la gioia
e la libertà per tutti.
Nella lotta per la vita troverai ancora più amore,
e, lottando, sarai anche amato.
 
 

lunedì 9 settembre 2013

IL RISPETTO DELLA LEGGE, DA SOCRATE A BERLUSCONI

Perché ci ostiniamo ad insegnare ai nostri figli  principi che poi siamo i primi a disattendere?
Non parlo dei compromessi morali a cui spesso cede, per debolezza, il singolo, mi riferisco alla palese contraddittorietà etica dell'intera società. o di buona parte di questa. 
Ammesso (ma non concesso necessariamente) che i nostri politici abbiano frequentato un liceo, è fuor di dubbio che si siano imbattuti in argomenti di storia e filosofia, ritenuti essenziali dal programma ministeriale, per la crescita intellettuale dei giovani.
Tra questi argomenti fondamentali primeggia quello del "rispetto della legge" e quindi, come conseguenza, delle sentenze.
Non vi è un liceale (o un ex liceale) italiano che non abbia letto, commentato e magari tradotto l'Apologia di Socrate, ovvero appreso di come Socrate, condannato ingiustamente a morte, per un fatto non commesso, pur potendosi sottrarre all'esecuzione della sentenza allontanandosi da Atene, avendo in sommo grado rispetto per La Legge, scontò serenamente la pena, bevendo la cicuta.
« Non voglio fuggire, non bisogna mai commettere un'ingiustizia nemmeno quando la si riceve. » fa dire Platone a Socrate.
Ancora, e bene lo sanno gli studenti del liceo classico, filologi, filosofi, studiosi e poeti, per più di duemila anni hanno analizzato, discusso e rappresentato la tragedia di Antigone, ovvero il dramma della scelta tra la necessità morale di rispettare la legge della polis (dello stato) e l'esigenza, non meno etica, di seguire norme non scritte di umana pietà.
Antigone, personaggio straordinario creato dal genio tragico di Sofocle, eroina purissima ed immortale, scelse di violare la legge codificata, dando sepoltura al cadavere del fratello; ma la scelta di Antigone portava in sé la conseguenza di una terribile pena,  punizione conosciuta ed accettata come giusta dalla fanciulla tebana.
Ora, se è questo che si studia a scuola, se questa è, o dovrebbe essere, la formazione culturale media degli italiani voluta  dallo stesso Ministero dell'istruzione, in continuità con il programma di Giovanni Gentile, come è possibile che nell'ambito delle nostre stesse istituzioni e nell'agone politico si possa disquisire in ordine all'applicazione o meno della sentenza di condanna stabilita definitivamente dalla Corte di Cassazione, nei confronti del senatore Silvio Berlusconi?
Non intendo assolutamente entrare nel merito della sentenza in questione, relativamente alla quale non conosco le risultanze istruttorie, né la motivazione della Suprema Corte; posso persino ammettere teoricamente  l'errore giudiziario e la persecuzione politica, tuttavia non posso concepire che chi ci governa deliberatamente chieda, voglia o pretenda, nel caso in questione, la disapplicazione della legge, con evidente detrimento del principio di uguaglianza dei cittadini.
Del resto, evidenzio,  riprendendo quanto asserito pocanzi, che il centrodestra ha sempre dato (anche giustamente) particolare rilievo alla nostra cultura , nonché ai principi informatori della nostra società,  ponendoli talvolta in antinomia con altre realtà giuridiche e sociali che ci sono estranee.
Tuttavia ritengo che la nostra cultura (anche e soprattutto giuridica),  così armoniosamente infusa nella Costituzione italiana, non  dovrebbe essere un abito elegante da indossare nelle occasioni diplomatiche, ma un habitus mentale fatto proprio da tutti noi, e soprattutto da chi, per effetto del nostro voto, a prescindere dallo schieramento, ci rappresenta.
 
Luigi Riccio